Tutta la guerra: antologia del popolo italiano sul fronte e nel paese Frase: #86
Autore | Prezzolini, Giuseppe |
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Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | R. Bemporad |
Luogo | Firenze |
Data | 1918 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | Biblioteca Comunale di Trento |
N Pagine Tot | XV, 398 |
N Pagine Pref | 15 |
N Pagine Txt | 398 |
Parti Gold | 2-405 |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
E vincendo quel vago senso di pena che tende ad allontanarci dalla contemplazione della morte, entro nello stanzone in cui è stato portato il cadavere.
Una lampada gitta un po’di luce sul morto, ed io rimango in tacito colloquio con lui.
Istintivamente, davanti a quell’essere, che nella vita mi era parso scettico, pronuncio la preghiera che fin dall’infazia ripetiamo pei nostri morti, il De Profundis, unica preghiera che risuona sino negli intimi recessi dell’anima:
così ho gridato anch’io un poco dal profondo dell’anima verso Dio, perchè l’amico abbia a trovare la luce e la calma eterna.
Poi ripeto dolcemente il saluto che egli non ha potuto udire, che non udrà mai più:
«Ciao, zio Pep».
Fuori, dopo una breve sosta, ricomincia a cadere la neve.