Le scarpe al sole: cronaca di gaie e tristi avventure d’alpini, di muli e di vino Frase: #721
Autore | Monelli, Paolo |
---|---|
Professione Autore | Scrittore, giornalista |
Editore | L. Cappelli |
Luogo | Bologna |
Data | 1921 |
Genere Testuale | Memorie |
Biblioteca | The University of Connecticut Libraries (Internet Archive) |
N Pagine Tot | 227 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 227 |
Parti Gold | [122-131] [1-121] [132-229] |
Digitalizzato Orig | Sì |
Rilevanza | 3/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
Qui ci son penne d’alpini, perdio.
E il nemico cede, e si accontenta di sgranare su di noi le sue mitragliatrici.
Lontani, nel bosco, sempre più poveri di voci, «Savoia:» della eroica 300a, che combatte la inutile lotta ineguale, che si dissolve.
Ed ecco Tarchetti arriva, l’adolescente meraviglioso, e ci dice che anche Busa è morto, schiantato da una pallottola in fronte, eroe sereno, gaio compagno da diciotto mesi della mia guerra.
Io lo invidio, stasera.
Ed una ragione di rabbia un poco umoristica fra il grande smarrimento angoscioso:
il nemico s’insedia alle nostre mense preparate, mangia il rancio pronto dei nostri uomini: