Voci della Grande Guerra

Delenda Austria Frase: #26

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AutoreSalvemini, Gaetano
Professione AutoreIntellettuale, storico, politico
EditoreF.lli Treves
LuogoMilano
Data1917
Genere TestualeDiscorsi
BibliotecaBiblioteca Polo Umanistico Università degli Studi di Salerno
N Pagine Tot58
N Pagine Pref
N Pagine Txt58
Parti Gold[15-30] [1-14] [31-58]
Digitalizzato Orig
Rilevanza2/3
Copyright

Contenuto

Tutto ciò che rimanesse associato alle organizzazioni tedesche e magiare sarebbe perduto dai circostanti Stati antigermanici e passerebbe ad aumentare il patrimonio dei tedeschi e dei magiari.

E i tedeschi e i magiari maneggerebbero queste reliquie del loro antico dominio tanto più agevolmente, in quanto esse, amputate dei frammenti che passerebbero agli Stati vicini, si troverebbero più deboli e meno resistenti all’antico giogo.

E il peso di queste forze improvvidamente lasciate in servitù dei nostri nemici, lo sentiremmo ben presto, per i primi, noi, che le avremmo salvate dal naufragio.

Un compromesso di questo genere potremmo subirlo come conseguenza di una guerra, che si fosse dimostrata incapace a realizzare il programma antiaustriaco di un’Italia consapevole dei suoi interessi.

Ma non può essere considerato, se non grazie a un mostruoso errore ottico, che avverrebbe a tutto profitto della Germania, come frutto desiderabile della vittoria nostra e dei nostri alleati.

Un’altra manovra, che può diventare a un tratto assai pericolosa, può essere tentata dalla Germania per mezzo del Vaticano:

e a prepararla per il momento buono, dato che debba manifestarsi necessaria, servono le notizie, che di tanto in tanto sono messe in circolazione, di un probabile atteggiamento del Papa favorevole all’Intesa e avverso alla Germania.