L’Italia dal 1914 al 1918: pagine sulla guerra Frase: #29
Autore | Croce, Benedetto |
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Professione Autore | Intellettuale, filosofo, storico |
Editore | Laterza |
Luogo | Bari |
Data | 1950 |
Genere Testuale | Saggio |
Biblioteca | Biblioteca di Area Giuridico Politologica "Circolo Giuridico" dell'Università di Siena |
N Pagine Tot | 358 |
N Pagine Pref | |
N Pagine Txt | 358 |
Parti Gold | 207-226 (20) |
Digitalizzato Orig | No |
Rilevanza | 2/3 |
Copyright | Sì |
Contenuto
e così abbiamo consigliato a ciascuno di continuare, fino a quando gli era consentito, il proprio mestiere;
e ciò abbiamo consigliato a noi stessi, e abbiamo procurato di seguire l’interno consiglio.
In tutto questo non pare che sia nulla di scandaloso, e molto meno di ridicolo.
Dopo la guerra, facendo tra gli altri bilanci anche il bilancio intellettuale, se qualcosa dovrà segnarsi nella partita dell’attivo, in questo qualcosa noi avremo avuto la nostra parte, e da ciò trarremo legittimo compiacimento.
Ma sopra un altro punto insistemmo sin dal principio: sulla ferma difesa da opporre costantemente contro cosa che è peggiore della depressione e dell’ozio mentale, perché non trascura solamente e lascia deperire quanto si era prodotto di bene e di utile, ma direttamente lo attacca e corrompe, e uccide perfino i germi dormenti delle messi future.
Intendiamo accennare all’abito che si formò subito dappertutto in Europa, e che invalse anche in Italia (ma qui non più che altrove) di sofisticare la scienza stessa sotto pretesto di rendere servigio alla causa della patria.
Al che noi contrapponemmo immediatamente l’aurea massima: che tutto sia doveroso dare per la patria, salvo la moralità e la verità, che non sono cose che appartengano agli individui e di cui perciò questi possano a loro grado disporre.